Eccola, la sentiamo arrivare, come quelle nebbie invernali, che ti mettono il ghiaccio nelle ossa.
Ma non è l'influenza H1N1, la suina messicana, che più buona non si può: è la paura, anzi, la Paura.
Con la P maiuscola, perché è Perfetta, costruita ad arte dai mezzi di comunicazione con i "suggerimenti" dell'industria farmaceutica.
L'influenza H1N1 fa 1/4 delle vittime di quella stagionale, ma, per far presto a produrre armi di difesa, l'industria farmaceutica è stata esonerata dal rispondere di eventuali danni derivanti dai vaccini.
L'ultima suina H1N1 fu del 1979: anche allora i danni gravi furono fatti dal vaccino. Fu una strage, al punto che furono sospese le vaccinazioni.
Oggi abbiamo bisogno di un solo vaccino, quello contro la paura, diffusa ad arte in tutta la popolazione con messaggi terrorizzanti e con altri messaggi mezzi rassicuranti, che sembrano fatti apposta per far sorgere il dubbio che la situazione sia terribilmente grave e non ce lo vogliano far sapere.
L'industria della reclame scientifica è entrata in campo anche nella pandemia: se può esser comprensibile che personaggi importanti si lascino convincere a collaborare, perché qualcosa sicuramente a loro resta, non capisco che cosa ci guadagnino i politichetti locali a spargere voci da untorelli di campagna, con proclami di scuole chiuse e uffici serrati. A loro può restare attaccata solo l'etichetta di ....cille.
I medici?
Ci sono anche qui ci sono quelli che ci guadagnano perché sono importanti ..., quelli che ci guadagnano perché sono pagati un tanto ad iniezione, e quelli che non ci guadagano nulla.
I primi due tipi decantano il vaccino, gli altri no.
In compenso il vaccino non se lo fanno né gli uni né gli altri.
domenica 25 ottobre 2009
venerdì 1 maggio 2009
Medicina naturale e medicina alternativa non sono la stessa cosa
Capita spesso, sia in internet che sulla stampa, di leggere articoli che parlano della medicina alternativa e della medicina naturale come se fossero sinonimi.
Niente di più sbagliato.
D'altronde parlano anche della medicina accademica, quella degli ospedali e del medico di base, come di medicina scientifica, quindi non c'è da stupirsi.
Medicina naturale vuol dire usare quel che c'è in natura così come è per curarsi: come fa il tuo cane o il tuo gatto quando non si sente bene e va a mangiare certe erbe in giardino.
La medicina naturale è curarsi con le erbe, le foglie, le radici, i frutti così come sono: colte e usate.
Sotto forma di decotti, impacchi, pozioni, non ha importanza, ma si usa una parte di una specifica pianta per eliminare un disturbo, una malattia.
E' stata la prima forma di medicina e non ha ancora perso il suo valore, forse è solo stata messa da parte perché non è conveniente per l'industria farmaceutica, che non ha alcun interesse che se ne conosca il valore terapeutico.
Tutte le altre forme di medicina potranno essere alternative tra loro quanto si vuole, ma non sono naturali: neanche l'omeopatia è naturale.
Non c'è nulla di meno naturale di un farmaco diluito milioni di volte e sbatacchiato migliaia di volte.
Come non sono naturali i farmaci cosiddetti erboristici che contengono sostanze pure estratte dalle piante: nella pianta intera esiste un bilanciamento perfetto delle varie componenenti, alcune delle quali servono a ridurre certi effetti ed altre ad aumentarli.
Prendiamo un esempio facile da capire: le vitamine.
L'industria farmaceutica produce vitamine sintetiche che ci propina ad ogni pié sospinto: le troviamo anche dal droghiere.
Ma la ricerca scientifica ha dimostrato che, oltre ad essere meno efficaci, possono anche essere tossiche.
Questo accade perché per le vitamine sintetiche dobbiamo usare un dosaggio più alto di quelle naturali per avere gli stessi effetti sull'organismo.
Le vitamine naturali, nella pianta o nel frutto, sono prodotte insieme a sostanze che ne favoriscono l'utilizzo da parte delle cellule: sono le cosiddette provitamine. Perciò ne bastano dosi molto minori e sicuramente non tossiche.
Un altro problema che incontriamo parlando di piante è, se così possaimo dire, esistenziale: oggi le piante sono coltivate in modo non biologico: l'insalata o i pomodori che mangiamo sono stati coltivati in serre o addirittura in acqua (coltivazioni idroponiche).
La terra su cui sono cresciute non ha più nulla di naturale dal punto di vista della composizione dei sali minerali e delle componenti organiche.
Gli studi sulla composizione degli alimenti risalgono agli anni '50: da allora troppe cose sono cambiate in agricoltura per pensare che ciò cha abbiamo nel piatto oggi ci dia ciò che è scritto nei libri.
Questo, spesso, è valido anche per le piante medicinali coltivate.
Ma rimangono l'unica forma di medicina naturale.
Devo però riconoscere che, talvolta, sono coltivate in modo veramente biologico e rispettoso, che permette di garantire la purezza delle essenze e la presenza di tutte le sostanze farmacologicamente attive nella quantità desiderata.
Maurizio
email: dottorandorlini@postura-naturale.it
http://www.posturanaturale.it
Niente di più sbagliato.
D'altronde parlano anche della medicina accademica, quella degli ospedali e del medico di base, come di medicina scientifica, quindi non c'è da stupirsi.
Medicina naturale vuol dire usare quel che c'è in natura così come è per curarsi: come fa il tuo cane o il tuo gatto quando non si sente bene e va a mangiare certe erbe in giardino.
La medicina naturale è curarsi con le erbe, le foglie, le radici, i frutti così come sono: colte e usate.
Sotto forma di decotti, impacchi, pozioni, non ha importanza, ma si usa una parte di una specifica pianta per eliminare un disturbo, una malattia.
E' stata la prima forma di medicina e non ha ancora perso il suo valore, forse è solo stata messa da parte perché non è conveniente per l'industria farmaceutica, che non ha alcun interesse che se ne conosca il valore terapeutico.
Tutte le altre forme di medicina potranno essere alternative tra loro quanto si vuole, ma non sono naturali: neanche l'omeopatia è naturale.
Non c'è nulla di meno naturale di un farmaco diluito milioni di volte e sbatacchiato migliaia di volte.
Come non sono naturali i farmaci cosiddetti erboristici che contengono sostanze pure estratte dalle piante: nella pianta intera esiste un bilanciamento perfetto delle varie componenenti, alcune delle quali servono a ridurre certi effetti ed altre ad aumentarli.
Prendiamo un esempio facile da capire: le vitamine.
L'industria farmaceutica produce vitamine sintetiche che ci propina ad ogni pié sospinto: le troviamo anche dal droghiere.
Ma la ricerca scientifica ha dimostrato che, oltre ad essere meno efficaci, possono anche essere tossiche.
Questo accade perché per le vitamine sintetiche dobbiamo usare un dosaggio più alto di quelle naturali per avere gli stessi effetti sull'organismo.
Le vitamine naturali, nella pianta o nel frutto, sono prodotte insieme a sostanze che ne favoriscono l'utilizzo da parte delle cellule: sono le cosiddette provitamine. Perciò ne bastano dosi molto minori e sicuramente non tossiche.
Un altro problema che incontriamo parlando di piante è, se così possaimo dire, esistenziale: oggi le piante sono coltivate in modo non biologico: l'insalata o i pomodori che mangiamo sono stati coltivati in serre o addirittura in acqua (coltivazioni idroponiche).
La terra su cui sono cresciute non ha più nulla di naturale dal punto di vista della composizione dei sali minerali e delle componenti organiche.
Gli studi sulla composizione degli alimenti risalgono agli anni '50: da allora troppe cose sono cambiate in agricoltura per pensare che ciò cha abbiamo nel piatto oggi ci dia ciò che è scritto nei libri.
Questo, spesso, è valido anche per le piante medicinali coltivate.
Ma rimangono l'unica forma di medicina naturale.
Devo però riconoscere che, talvolta, sono coltivate in modo veramente biologico e rispettoso, che permette di garantire la purezza delle essenze e la presenza di tutte le sostanze farmacologicamente attive nella quantità desiderata.
Maurizio
email: dottorandorlini@postura-naturale.it
http://www.posturanaturale.it
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