venerdì 1 maggio 2009

Medicina naturale e medicina alternativa non sono la stessa cosa

Capita spesso, sia in internet che sulla stampa, di leggere articoli che parlano della medicina alternativa e della medicina naturale come se fossero sinonimi.

Niente di più sbagliato.
D'altronde parlano anche della medicina accademica, quella degli ospedali e del medico di base, come di medicina scientifica, quindi non c'è da stupirsi.

Medicina naturale vuol dire usare quel che c'è in natura così come è per curarsi: come fa il tuo cane o il tuo gatto quando non si sente bene e va a mangiare certe erbe in giardino.
La medicina naturale è curarsi con le erbe, le foglie, le radici, i frutti così come sono: colte e usate.
Sotto forma di decotti, impacchi, pozioni, non ha importanza, ma si usa una parte di una specifica pianta per eliminare un disturbo, una malattia.

E' stata la prima forma di medicina e non ha ancora perso il suo valore, forse è solo stata messa da parte perché non è conveniente per l'industria farmaceutica, che non ha alcun interesse che se ne conosca il valore terapeutico.

Tutte le altre forme di medicina potranno essere alternative tra loro quanto si vuole, ma non sono naturali: neanche l'omeopatia è naturale.
Non c'è nulla di meno naturale di un farmaco diluito milioni di volte e sbatacchiato migliaia di volte.
Come non sono naturali i farmaci cosiddetti erboristici che contengono sostanze pure estratte dalle piante: nella pianta intera esiste un bilanciamento perfetto delle varie componenenti, alcune delle quali servono a ridurre certi effetti ed altre ad aumentarli.
Prendiamo un esempio facile da capire: le vitamine.
L'industria farmaceutica produce vitamine sintetiche che ci propina ad ogni pié sospinto: le troviamo anche dal droghiere.
Ma la ricerca scientifica ha dimostrato che, oltre ad essere meno efficaci, possono anche essere tossiche.
Questo accade perché per le vitamine sintetiche dobbiamo usare un dosaggio più alto di quelle naturali per avere gli stessi effetti sull'organismo.
Le vitamine naturali, nella pianta o nel frutto, sono prodotte insieme a sostanze che ne favoriscono l'utilizzo da parte delle cellule: sono le cosiddette provitamine. Perciò ne bastano dosi molto minori e sicuramente non tossiche.

Un altro problema che incontriamo parlando di piante è, se così possaimo dire, esistenziale: oggi le piante sono coltivate in modo non biologico: l'insalata o i pomodori che mangiamo sono stati coltivati in serre o addirittura in acqua (coltivazioni idroponiche).
La terra su cui sono cresciute non ha più nulla di naturale dal punto di vista della composizione dei sali minerali e delle componenti organiche.
Gli studi sulla composizione degli alimenti risalgono agli anni '50: da allora troppe cose sono cambiate in agricoltura per pensare che ciò cha abbiamo nel piatto oggi ci dia ciò che è scritto nei libri.
Questo, spesso, è valido anche per le piante medicinali coltivate.
Ma rimangono l'unica forma di medicina naturale.
Devo però riconoscere che, talvolta, sono coltivate in modo veramente biologico e rispettoso, che permette di garantire la purezza delle essenze e la presenza di tutte le sostanze farmacologicamente attive nella quantità desiderata.

Maurizio
email: dottorandorlini@postura-naturale.it
http://www.posturanaturale.it

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